Frammenti di luce

7 Marzo 2015

《Allora ritornò in se’ e disse: “… Andrò da mio padre e gli dirò: Padre, ho peccato … non sono più degno di essere chiamato tuo figlio”》(cfr Lc 15, 1-3.11-32).

Forse anche tu – per esperienze, sensibilità,  vissuti e motivi diversi – ti sei sentito/a o ti senti un figlio/a lontano/a … perduto/a … morto/a …
Allora cosa fare? Disperarci? Condannarci? Farla finita ….?
In verità,  abbiamo profondamente bisogno della certezza che solo Gesù può darci, oltre ogni nostra resistenza e senso di colpevolezza e di peccato: Dio è Padre di misericordia,  con le braccia aperte,  sempre! – pronto a far festa per il/la figlio/a perduto/a e ritrovato/a …
《Padre, perdonami! Con cuore grato, nelle tue mani consegno la mia vita …》                Buona giornata, p. Antonio.

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