Frammenti di luce

2 Agosto 2017

《Mosè non sapeva che la pelle del suo viso era diventata raggiante, poiché aveva conversato con il Signore》(cfr Esodo 34, 29-35).
La preghiera quando è vissuta come relazione d’amore tra Dio-Amore e la sua creatura, genera “energia” che si sviluppa in: luce, forza, intuizione, comprensione, consolazione, orientamento e fecondità di vita e di ogni bene.
Ma, ci sono momenti e fasi del “cammino” di fede in cui la preghiera – come relazione intima con Dio – viene “purificata”, e Dio si rende presente non nella luce “sensibile” ma nella “nube” … ; non nello splendore della verità e delle certezze, ma nell’ombra, a volte, tenebrosa del dubbio e della desolazione …
Si, Dio e il vero Amico e la preghiera è relazione interpersonale con lui! Ma, la “percezione” della sua presenza, su questa terra, richiede, anzi esige, la purificazione e l’affinamento del proprio “sentire emotivo”. Dio, in Cristo Gesù, si è unito ad ogni sua creatura, ma è e rimane sempre infinitamente oltre … e ci calamita a se purificandoci …
Noi vorremmo capire, “controllare”, gestire il processo dinamico di questa “unione”, ma ci sfugge, come gli occhi che rifuggono dall’intensità dell’《energia》 solare: siamo “creature” e siamo chiamate a fidarci! D’altronde, cos’ è l’Amore vero se non totale radicale reciproco affidamento? …
《Eterno Dio, Creatore e Redentore, hai inciso dentro me il desiderio di te, non perché io ti possegga, ma perché io sia da te posseduto: io tutto tuo, e tu tutto per me ….》.Buona giornata! P. Antonio

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