18 Settembre 2017
《 Figlio mio, raccomando, prima di tutto, che si facciano domande, suppliche, preghiere e ringraziamenti per tutti gli uomini, per i re e per tutti quelli che stanno al potere, perché possiamo condurre una vita calma e tranquilla, dignitosa e dedicata a Dio. Questa è cosa bella e gradita al cospetto di Dio, nostro salvatore, il quale vuole che tutti gli uomini siano salvati e giungano alla conoscenza della verità》(cfr 1 Timoteo 2,1-8).
Impariamo dall’apostolo Paolo come comportarci da cristiani nella società e in rapporto a chi deve gestire la “cosa pubblica”.
Quanti giudizi, critiche, condanne, calunnie nei riguardi di chi sta al potere! Certamente occorre avere senso critico, capacità dialettica, competenza (e altro ancora …) per la ricerca e la realizzazione del “bene comune”.
Ma, noi cristiani, non dimentichiamo un “ingrediente” essenziale in questa ricerca: la “preghiera” per chi ha la responsabilità di legiferare, governare, amministrare la giustizia e la “cosa pubblica” ad ogni livello. Pregare è relazionarsi con Dio e imparare dal suo Evangelo a “vedere”, “valutare”, “agire” nella società, nei parlamenti, nella Chiesa, nelle realtà associative, nelle famiglie …
Non dimentichiamo: ciò che può fare la “preghiera” non lo faranno mai un fiume di parole, tanto meno i conflitti in ogni ambito …
《Signore Gesù, ascolta la voce della mia supplica quando a te grido aiuto …
Salva il tuo popolo, l’umanità, e benedici la tua eredità, sii nostro Pastore e sostegno, per sempre …》 .
Buona giornata! P. Antonio