16 Giugno 2018
《 Non giurare neppure per la tua testa, perché non hai il potere di rendere bianco o nero un solo capello. Sia invece il vostro parlare: “Sì, sì”; “No, no”; il di più viene dal Maligno».》(cfr Mt 5,33-37).
Si dice che un tempo bastava la “parola”data e una stretta di mano: a ciò si dava il valore di un atto scritto, anzi di più! Oggi, in tutti gli ambienti e livelli, si gioca molto con le parole, stravolgendone il significato o facendone un cattivo uso. La parola non è mai “neutra”. Essa, nei modi più diversi, esprime ciò che noi siamo, sentiamo, crediamo … Sappiamo che la parola può male-dire, ferire e perfino “uccidere”; ma può anche bene-dire, curare, guarire, consolare, accompagnare … La parola può fare tanto male, ma anche tanto bene. E noi, ciascuno, che uso facciamo della “parola”. Condividiamone l’uso cominciando dalle nostre relazioni interpersonali quotidiane, dentro e fuori casa. Verifichiamo il nostro “frasario” più frequente …《Maria e Giuseppe, aiutateci ad imparare da voi l’uso della parola; una parola che emerga sempre più, non solo dalla verità, ma dalla “sapienza del cuore” e dalla palestra di un silenzio interiore …》 . Buona giornata! P. Antonio