10 Ottobre 2018
<< Quattordici anni dopo, andai di nuovo a Gerusalemme in compagnia di Barnaba, portando con me anche Tito: vi andai però in seguito a una rivelazione. Esposi loro il Vangelo che io annuncio tra le genti, ma lo esposi privatamente alle persone più autorevoli [Pietro, Giacomo e Giovanni], per non correre o aver corso invano.>>. (cfr Galati 2,1-2.7-14).
È molto bella – ed anche commovente! – questa testimonianza dell’apostolo Paolo. Per lui, più che la grandezza (ed anche il “privilegio” !) delle rivelazioni avute, conta l’<unità> con la Chiesa e, anzitutto e soprattutto, con chi ne esprime anche visibilmente l’unità: “Pietro”! In Paolo risplende l’<umiltà> del vero discepolo ed apostolo di Cristo Gesù. In ogni tempo, la Chiesa ha bisogno di questa testimonianza di unità e di umiltà. Le divisioni affondano le loro radici nella presunzione (e non raramente, nell’arroganza) che la verità certa è la propria … Diceva una grande testimone del nostro tempo: “Meglio il meno perfetto in unità che il più perfetto in disunità” (Chiara Lubich). L’unità si costruisce nell’umiltà di tutte le parti “in gioco”, avendo come unico obiettivo l’edificazione del Corpo di Cristo. Papa Francesco ci invita a pregare la Madonna e l’Arcangelo San Michele per contrastare l’azione diabolica del demonio che fa di tutto per seminare e far fiorire la zizzania della divisione nella Chiesa, quindi nei rapporti tra Papa e Vescovi, tra Vescovi e sacerdoti, tra sacerdoti fra di loro, tra questi e fedeli, nelle comunità religiose e nelle famiglie … Allora, preghiamo: <<Sotto la tua protezione cerchiamo rifugio, santa Madre di Dio: non disprezzare le suppliche di noi che siamo nella prova, ma liberaci da ogni pericolo, o Vergine gloriosa e benedetta >>. Buona giornata! P. Antonio