Frammenti di luce

9 Marzo 2019

<< Così dice il Signore: «Se toglierai di mezzo a te l’oppressione, il puntare il dito e il parlare empio, se aprirai il tuo cuore all’affamato, se sazierai l’afflitto di cuore, allora brillerà fra le tenebre la tua luce, la tua tenebra sarà come il meriggio. Ti guiderà sempre il Signore, ti sazierà in terreni aridi, rinvigorirà le tue ossa; sarai come un giardino irrigato e come una sorgente le cui acque non inaridiscono. La tua gente riedificherà le rovine antiche, ricostruirai le fondamenta di trascorse generazioni. Ti chiameranno riparatore di brecce, e restauratore di strade perché siano popolate». >> ( cfr Isaia 58,9b-14).

Ascoltare e vivere la Parola di Dio è sorgente inesauribile di liberazione; è una scuola permanente di umanizzazione. Obbedire alla divina Parola è apprendere l’arte di essere uomini e donne secondo il cuore di Dio che vuole sempre il bene integrale (→ di tutto l’uomo e di tutti gli uomini) delle sue creature. Vivendo la Parola non saremo trasformati in angeli, ma contribuiremo a trasformare il “deserto” delle nostre relazioni in un “giardino”, se non proprio di paradiso, almeno della sua anticamera! Basta poco! Sì, poco, perché la luce brilli sulla nostra “tenebra”, a condizione che, al centro dei miei pensieri, non ci sia il mio “io” singolo e/o collettivo, ma il vero “bene comune”. Non dimentichiamolo: Non siamo isole, ma parte di un “corpo”! E, se un membro soffre (per fame, malattia, mancanza di lavoro, discriminazioni, guerre, persecuzioni …), io soffro! Spesso, però, per illuderci di non soffrire, scappiamo dalla realtà, dalla effettiva condivisione delle risorse… <<Santo Spirito, fa’ che io mi lasci condurre sulla tua via, la via della vera vita!>>. Buona giornata! P. Antonio

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