Frammenti di luce

26 Marzo 2019

In un tempo di persecuzione del popolo d’Israele, il profeta Daniele scrive per consolare e sostenere questo popolo dalla storia molto travagliata. Avendo nella mente e nel cuore quanti vivono persecuzioni e, quindi, discriminazioni, a causa dell’appartenenza religiosa, culturale, socio-economica, politica… Pensando anche a quanti vivono seri problemi economici e di salute e la loro speranza umana è messa a dura prova … Anche a noi, oggi, fa bene rivolgerci a Dio con la preghiera accorata di Azaria; essa è un grido di dolore, di fiducia, di speranza… : << «Non ci abbandonare fino in fondo, per amore del tuo nome, non infrangere la tua alleanza; non ritirare da noi la tua misericordia, per amore di Abramo, tuo amico, di Isacco, tuo servo, di Israele, tuo santo, ai quali hai parlato, promettendo di moltiplicare la loro stirpe come le stelle del cielo, come la sabbia sulla spiaggia del mare. Ora invece, Signore, noi siamo diventati più piccoli di qualunque altra nazione, oggi siamo umiliati per tutta la terra a causa dei nostri peccati. Ora non abbiamo più né principe, né profeta né capo né olocausto né sacrificio né oblazione né incenso né luogo per presentarti le primizie e trovare misericordia. Potessimo essere accolti con il cuore contrito e con lo spirito umiliato, come olocausti di montoni e di tori, come migliaia di grassi agnelli. Tale sia oggi il nostro sacrificio davanti a te e ti sia gradito, perché non c’è delusione per coloro che confidano in te. Ora ti seguiamo con tutto il cuore, ti temiamo e cerchiamo il tuo volto, non coprirci di vergogna. Fa’ con noi secondo la tua clemenza, secondo la tua grande misericordia. Salvaci con i tuoi prodigi, da’ gloria al tuo nome, Signore». >> ( cfr Daniele 3,25.34-43). Serena giornata! P. Antonio

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