04 Aprile 2019
<<In quei giorni, il Signore disse a Mosè: «Va’, scendi, perché il tuo popolo, che hai fatto uscire dalla terra d’Egitto, si è pervertito. Non hanno tardato ad allontanarsi dalla via che io avevo loro indicato! Si sono fatti un vitello di metallo fuso, poi gli si sono prostrati dinanzi, gli hanno offerto sacrifici e hanno detto: Ecco il tuo Dio, Israele, colui che ti ha fatto uscire dalla terra d’Egitto». Il Signore disse inoltre a Mosè: «Ho osservato questo popolo: ecco, è un popolo dalla dura cervice. >> (cfr Esodo 32,7-14).
Molto presto il popolo smarrisce la via di Dio… Sembra incredibile come il popolo d’Israele abbia potuto dimenticare così in fretta i prodigi operati dal suo Dio che lo ha liberato dalla tremenda schiavitù d’Egitto. Forse ci meravigliamo di questo comportamento? Ma se riflettiamo sulla nostra personale, familiare, comunitaria esperienza, ritengo che non facciamo fatica a riconoscere – se siamo veri con noi stessi – che anche noi siamo un popolo di dura cervice. Un popolo di memoria corta! Anche noi facilmente dimentichiamo i benefici di Dio e rischiamo di mettere in seria discussione la relazione con lui. Ravviviamo, invece, la memoria del bene ricevuto da Dio e dagli altri: <<Benedici il Signore, anima mia, quanto è in me benedica il suo santo nome. Benedici il Signore, anima mia, non dimenticare tutti i suoi benefici.>>. Serena giornata! P. Antonio