22 Giugno 2019
<< Di me stesso invece non mi vanterò, fuorché delle mie debolezze. Certo, se volessi vantarmi, non sarei insensato: direi solo la verità. Ma evito di farlo, perché nessuno mi giudichi più di quello che vede o sente da me e per la straordinaria grandezza delle rivelazioni. Per questo, affinché io non monti in superbia, è stata data alla mia carne una spina, un inviato di Satana per percuotermi, perché io non monti in superbia. A causa di questo per tre volte ho pregato il Signore che l’allontanasse da me. Ed egli mi ha detto: «Ti basta la mia grazia; la forza infatti si manifesta pienamente nella debolezza». Mi vanterò quindi ben volentieri delle mie debolezze, perché dimori in me la potenza di Cristo. Perciò mi compiaccio nelle mie debolezze, negli oltraggi, nelle difficoltà, nelle persecuzioni, nelle angosce sofferte per Cristo: infatti quando sono debole, è allora che sono forte. >> ( cfr 2Cor 12,1-10).
Quanta esperienza, saggezza, pedagogia evangeliche ci sono in queste espressioni di Paolo… ! La sequela di Gesù non ci fa passare di gloria in gloria su questa terra… La sequela di Gesù non ci garantisce un percorso rettilineo, fondo stradale ben asfaltato, alberato, linee di demarcazione centrale e laterali, segnaletica secondo tutte le norme … La sequela di Gesù è differente per ciascuno, perché si tratta di una relazione interpersonale, perché se è davvero tale è unica, come tra persone umane: mai una relazione è uguale ad un’altra; come l’amore dei genitori nei riguardi dei singoli figli … La sequela di Gesù non ha ricette valide sempre e comunque per tutti … Mi si dirà: Padre, c’è la Parola di Dio! È verissimo! Ma la Parola non è un “codice” rigido. Essa è Parola di Vita; è la Vita/Dio che si fa Parola umana incarnata in ogni situazione personale, coniugale, familiare, comunitaria, ecclesiale … E le situazioni sono le più differenti, e tutte segnate da debolezze e fragilità dai volti più diversi … Penso che ci sia molto utile quanto affermava un grande apostolo del nostro tempo, il cardinale Carlo M. Martini: << L’uomo nel dolore coglie il senso più autentico della vita e, se non smette di credere, percepisce la compagnia di Dio, sorgente di energia rinnovata e di forza per rialzarsi dopo qualsiasi caduta.>> (In “La forza della debolezza”). <<Signore Gesù, nella mia debolezza sii sempre tu la mia forza>>. Serena giornata! P. Antonio Santoro omi