Frammenti di luce

23 Giugno 2019

Solennità del Corpo e Sangue del Signore. << Fratelli, io ho ricevuto dal Signore quello che a mia volta vi ho trasmesso: il Signore Gesù, nella notte in cui veniva tradito, prese del pane e, dopo aver reso grazie, lo spezzò e disse: «Questo è il mio corpo, che è per voi; fate questo in memoria di me». Allo stesso modo, dopo aver cenato, prese anche il calice, dicendo: «Questo calice è la Nuova Alleanza nel mio sangue; fate questo, ogni volta che ne bevete, in memoria di me». Ogni volta infatti che mangiate questo pane e bevete al calice, voi annunciate la morte del Signore, finché egli venga. >> (cfr 1 Cor 11, 23-26).

Paolo scrive questa lettera attorno al 54 dopo Cristo. Gli studiosi dicono che questo testo (1Cor 11,23-26) è lo scritto più antico che riporta le parole di Gesù nell’Ultima Cena. Quindi è di enorme importanza. “Fate questo … in memoria di me”. “Memoria/memoriale” non indica un semplice ricordo o solenne commemorazione. “Fare memoria” è rendere presente, attualizzare l’evento della salvezza a cui ci si riferisce: la Pasqua del Signore! C’è un legame indissolubile tra memoria e identità. Il rapporto tra memoria e identità forse lo comprendiamo meglio, quando si perde la “memoria”, come in certe patologie. Quando si perde la memoria viene meno la percezione e la consapevolezza della propria identità. Conservare la memoria è conservare e crescere nella propria identità personale, familiare, sociale, culturale, religiosa, “cristiana”, cioè di appartenenza a Cristo… L’Eucaristia, in quanto “memoria/memoriale”, rende presente il mistero della morte e della risurrezione; chi la celebra viene reso partecipe della morte e della vita del Crocifisso Risorto. Paolo sottolinea la morte di Cristo per mettere in guardia i cristiani da facili entusiasmi di un cristianesimo senza l’evento della Croce che porta in sé l’esperienza della morte e sfocia nell’alba della risurrezione, ma passando per la morte! L’Eucarestia celebrata con fede ci immerge nel suo dinamismo dell’amore vero che è dono di sé, fino al dono della vita nella forma del martirio: così come testimonia una schiera innumerevole di martiri lungo la storia, oggi in modo particolare. Spero che oggi possiamo trovarci il tempo, anche breve, di adorazione eucaristica. <<Signore Gesù, aumenta la mia fede nella tua presenza reale nei segni del pane e del vino consacrati dal tuo Spirito >>. Buona festa del Corpus Domini. P. Antonio Santoro omi

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