Frammenti di luce

26 Giugno 2019

<<In quei giorni, fu rivolta ad Abram, in visione, questa parola del Signore: «Non temere, Abram. Io sono il tuo scudo; la tua ricompensa sarà molto grande». Rispose Abram: «Signore Dio, che cosa mi darai? Io me ne vado senza figli e l’erede della mia casa è Elièzer di Damasco». Soggiunse Abram: «Ecco, a me non hai dato discendenza e un mio domestico sarà mio erede». Ed ecco, gli fu rivolta questa parola dal Signore: «Non sarà costui il tuo erede, ma uno nato da te sarà il tuo erede». Poi lo condusse fuori e gli disse: «Guarda in cielo e conta le stelle, se riesci a contarle»; e soggiunse: «Tale sarà la tua discendenza». Egli credette al Signore, che glielo accreditò come giustizia. >> (cfr Gn 15,1-12.17-18).

Come con Abramo, così – anche se in diverso modo e tempo per ciascuno – con ogni chiamata/vocazione Dio stabilisce un’<alleanza> . Il primo ad impegnarsi è Dio stesso. L’alleanza è un “patto”, non un “contratto” dove si descrive in dettaglio cosa fare e a cosa attenersi; il contratto si fonda sul bilanciamento di interessi di entrambi ed esige il rispetto da parte dei contraenti di quanto si sottoscrive, diversamente si scioglie. L’<alleanza> si fonda sulla fiducia e sulla fedeltà all’alleanza. Dio si fida della creatura umana che chiama, e a cui affida una missione. L’essere umano raggiunto dalla chiamata e reso partner di Dio è chiamato a rispondere fidandosi, da questa fiducia sgorga la fedeltà agli impegni che derivano dall’alleanza. Abramo non sapeva come sarebbe andata la sua vita; né Dio gli ha redatto un “cronoprogramma”. Gli ha chiesto invece di fidarsi. Abramo si è fidato! Ma, ragionevolmente possiamo ben dire che si è fidato non senza un suo travaglio interiore …Dalla relazione fiduciaria ed amorevole, tra Dio ed Abramo, così come tra Dio e ciascuno di noi, fluisce il fiume della fecondità che irriga i “deserti” dell’umano… <<Signore, nostro Dio, ravviva in noi la “memoria” dell’alleanza con te… >>. Serena giornata! P. Antonio Santoro omi

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