11 Luglio 2019
San Benedetto.
<< Figlio mio, se tu accoglierai le mie parole e custodirai in te i miei precetti, tendendo il tuo orecchio alla sapienza, inclinando il tuo cuore alla prudenza, se appunto invocherai l’intelligenza e rivolgerai la tua voce alla prudenza, se la ricercherai come l’argento e per averla scaverai come per i tesori, allora comprenderai il timore del Signore e troverai la conoscenza di Dio, perché il Signore dà la sapienza, dalla sua bocca escono scienza e prudenza. >> ( cfr Proverbi 2,1-9).
L’autore sacro ci offre ottimi consigli per avere la “sapienza” grazie alla quale impariamo il “timore” di Dio. La “sapienza” è frutto di un’intelligenza fecondata dalla Parola di Dio accolta e vissuta, quindi frutto dello Spirito Santo. Il “timore” di Dio, non è paura di Dio, ma è il frutto genuino della conoscenza/grandezza/bellezza/santità di Dio. Consapevole di questo Mistero, “temo” di offenderlo, emerge allora il “timore” non per la punizione, ma quello di non essere degno di stare alla Sua presenza, proprio per la Sua santità. Parliamo allora di “timore” filiale e reverenziale che mi orienta a Dio nella consapevolezza e accettazione del mio limite/peccato e, nello stesso tempo, gioioso nella confidenza di essere da Lui amato sempre e qualunque sia la mia condizione … Il “timore” di Dio è un dono dello Spirito Santo che va invocato anche per tenere sotto controllo il nostro orgoglio, che in forme ed intensità diverse, ci accompagna fino alla tomba … << L’angelo del Signore si accampa attorno a quelli che lo temono, e li libera. Gustate e vedete com’è buono il Signore; beato l’uomo che in lui si rifugia. Temete il Signore, suoi santi: nulla manca a coloro che lo temono. >> (Dal Salmo 33/34). Auguri e la nostra preghiera a chi porta il nome di San Benedetto, Padre del monachesimo occidentale e Patrone d’Europa. Serena giornata! P. Antonio Santoro omi