28 Febbraio 2020
<< Così dice il Signore: «… Ecco, nel giorno del vostro digiuno curate i vostri affari, angariate tutti i vostri operai. Ecco, voi digiunate fra litigi e alterchi e colpendo con pugni iniqui. Non digiunate più come fate oggi, così da fare udire in alto il vostro chiasso. È forse come questo il digiuno che bramo, il giorno in cui l’uomo si mortifica? Piegare come un giunco il proprio capo, usare sacco e cenere per letto, forse questo vorresti chiamare digiuno e giorno gradito al Signore? Non è piuttosto questo il digiuno che voglio: sciogliere le catene inique, togliere i legami del giogo, rimandare liberi gli oppressi e spezzare ogni giogo? Non consiste forse nel dividere il pane con l’affamato, nell’introdurre in casa i miseri, senza tetto, nel vestire uno che vedi nudo, senza trascurare i tuoi parenti? Allora la tua luce sorgerà come l’aurora, la tua ferita si rimarginerà presto. Davanti a te camminerà la tua giustizia, la gloria del Signore ti seguirà. Allora invocherai e il Signore ti risponderà, implorerai aiuto ed egli dirà: “Eccomi!”».>> (cfr Is 58,1-9a).Questo testo non è un manifesto comunista o socialista. Esso risale a circa settecento anni prima di Cristo! Isaia è profeta e parla a nome di Dio. Egli ci riconduce al significato profondo ed essenziale del “digiuno”. Questo non è tanto privazione di qualche alimento. Occorre piuttosto fare digiuno di ingiustizie, conflitti, formalità appariscenti, e attivarsi per la giustizia, la solidarietà effettiva e non solo proclamata nei riguardi di chi ha bisogno. La rivelazione contenuta nella Bibbia ci manifesta sempre un Dio vicino a chi soffre e ai poveri dai tanti volti, vicino agli “scartati” dalla società. La Parola di Dio ci stimola continuamente a mettere in atto un umanesimo integrale, cioè che promuova e difenda la dignità di ogni essere umano e di tutto l’uomo, soprattutto di chi è nel bisogno… <>.
Buon “digiuno”! P. Antonio Santoro omi