1 Marzo 2020
I Domenica di Quaresima.
<< Il Signore Dio fece germogliare dal suolo ogni sorta di alberi graditi alla vista e buoni da mangiare, e l’albero della vita in mezzo al giardino e l’albero della conoscenza del bene e del male. Il serpente era il più astuto di tutti gli animali selvatici che Dio aveva fatto e disse alla donna: «È vero che Dio ha detto: Non dovete mangiare di alcun albero del giardino?». Rispose la donna al serpente: «Dei frutti degli alberi del giardino noi possiamo mangiare, ma del frutto dell’albero che sta in mezzo al giardino Dio ha detto: Non dovete mangiarne e non lo dovete toccare, altrimenti morirete». Ma il serpente disse alla donna: «Non morirete affatto! Anzi, Dio sa che il giorno in cui voi ne mangiaste si aprirebbero i vostri occhi e sareste come Dio, conoscendo il bene e il male». Allora la donna vide che l’albero era buono da mangiare, gradevole agli occhi e desiderabile per acquistare saggezza; prese del suo frutto e ne mangiò, poi ne diede anche al marito, che era con lei, e anch’egli ne mangiò. Allora si aprirono gli occhi di tutti e due e conobbero di essere nudi; intrecciarono foglie di fico e se ne fecero cinture.>> (cfr Gen 2,7-9; 3,1-7 ). Questa narrazione del libro della Genesi sembra una favoletta! Invece, il testo biblico ci narra l’ vera della “tentazione” di Adamo ed Eva provocata dal diavolo. Un’esperienza a cui tutti siamo esposti. L’essenziale di questa esperienza consiste nella pretesa assurda ed ingannevole di diventare come Dio, determinando ciò è bene e ciò che è male. Questa pretesa – a volte anche arroganza! – accompagna l’essere umano lungo tutta la sua storia terrena. Porsi in alternativa a Dio, come ha fatto il demonio, è la subdola tentazione di sempre! Satana, come ha insinuato Adamo ed Eva facendo loro vedere il male e la trasgressione come cosa bella e buona, così fa con noi, discendenti di quella prima coppia. Purtroppo il male esiste non per una insufficienza umana, ma per insinuazione del maligno, del tentatore fin dalle origini che certamente sfrutta anche le nostre fragilità. C’è chi dice che il demonio non esiste, ma come diceva il poeta Baudelaire, <>. Gesù, nel vangelo proclamato in questa domenica e molte altre volte, ci fa vedere e ci dice che il demonio esiste e si può vincere – come l’ha vinto lui tentato da satana nel deserto – con la preghiera e il digiuno, cioè rimanendo uniti a Lui. <>. Buon cammino, forti nella tentazione! P. Antonio Santoro omi