Frammenti di luce

2 luglio 2020

<< Otto giorni dopo i discepoli erano di nuovo in casa e c’era con loro anche Tommaso. Venne Gesù, a porte chiuse, stette in mezzo e disse: «Pace a voi!». Poi disse a Tommaso: «Metti qui il tuo dito e guarda le mie mani; tendi la tua mano e mettila nel mio fianco; e non essere incredulo, ma credente!». Gli rispose Tommaso: «Mio Signore e mio Dio!». Gesù gli disse: «Perché mi hai veduto, tu hai creduto; beati quelli che non hanno visto e hanno creduto!».>> (cfr Gv 20,24-29). L’apostolo Tommaso non aveva creduto alla testimonianza degli altri apostoli che avevano visto il Cristo risorto otto giorni prima. Tommaso non credeva nella risurrezione del Maestro, anche perché non aveva accettato la Sua morte in croce: Per lui, e non solo, Gesù – il Messia! – non poteva fare quella fine! Forse, anche noi, facciamo fatica a credere che un Dio si è fatto vero uomo, è morto in croce ed è risorto per riscattare/liberare l’umanità dal peccato e ristabilire la piena comunione con Dio Creatore e Redentore e la fratellanza tra gli esseri umani. Sì, facciamo resistenza a credere nel Crocifisso Risorto! Facciamo fatica a credere che una “morte” possa essere feconda di vita, come il chicco di grano seminato nel terreno … Nella nostra “incredulità” Gesù non ci allontana, ma ci chiama e si lascia “toccare” esortandoci a “credere”: così ha fatto con Tommaso, così fa con ognuno di noi, con essere umano … <<Signore Gesù, fa’ che io ti riconosca nelle Tue piaghe dell’umanità ferita, professando la mia fede e fiducia in te: “Mio Signore e mio Dio!>>. Serena giornata! P. Antonio Santoro omi

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