Frammenti di Luce. 2 gennaio 2021.
Offro alla nostra meditazione ed azione un’altra parte ( e concludo) del Messaggio di Papa Francesco per la 54° Giornata Mondiale della Pace: “La cultura della cura come percorso di pace”. Francesco propone i principi della dottrina sociale della Chiesa come base della cultura della cura. Questi principi costituiscono come una “bussola” <<per imprimere una “rotta comune” al processo di globalizzazione, «una rotta veramente umana».>>.
La “diakonia” [servizio nelle sue molteplici forme] cuore pulsante della dottrina sociale della Chiesa, ispira la “grammatica” della cura. * << “La cura come promozione della dignità e dei diritti della persona”. «Il concetto di persona, nato e maturato nel cristianesimo, aiuta a perseguire uno sviluppo pienamente umano. Perché persona dice sempre relazione, non individualismo, afferma l’inclusione e non l’esclusione, la dignità unica e inviolabile e non lo sfruttamento». Ogni persona umana è un fine in sé stessa, mai semplicemente uno strumento da apprezzare solo per la sua utilità, ed è creata per vivere insieme nella famiglia, nella comunità, nella società, dove tutti i membri sono uguali in dignità. È da tale dignità che derivano i diritti umani, come pure i doveri, che richiamano ad esempio la responsabilità di accogliere e soccorrere i poveri, i malati, gli emarginati, ogni nostro «prossimo, vicino o lontano nel tempo e nello spazio». * “La cura del bene comune”. Ogni aspetto della vita sociale, politica ed economica trova il suo compimento quando si pone al servizio del bene comune […]. Pertanto, i nostri piani e sforzi devono sempre tenere conto degli effetti sull’intera famiglia umana, ponderando le conseguenze per il momento presente e per le generazioni future. Quanto ciò sia vero e attuale ce lo mostra la pandemia del Covid-19, davanti alla quale «ci siamo resi conto di trovarci sulla stessa barca, tutti fragili e disorientati, ma nello stesso tempo importanti e necessari, tutti chiamati a remare insieme», perché «nessuno si salva da solo» e nessuno Stato nazionale isolato può assicurare il bene comune della propria popolazione. * “La cura mediante la solidarietà”. La solidarietà esprime concretamente l’amore per l’altro, non come un sentimento vago, ma come «determinazione ferma e perseverante di impegnarsi per il bene comune: ossia per il bene di tutti e di ciascuno perché tutti siamo veramente responsabili di tutti». La solidarietà ci aiuta a vedere l’altro – sia come persona sia, in senso lato, come popolo o nazione – non come un dato statistico, o un mezzo da sfruttare e poi scartare quando non più utile, ma come nostro prossimo, compagno di strada, chiamato a partecipare, alla pari di noi, al banchetto della vita a cui tutti sono ugualmente invitati da Dio. * La cura e la salvaguardia del creato. L’Enciclica “Laudato si’” prende atto pienamente dell’interconnessione di tutta la realtà creata e pone in risalto l’esigenza di ascoltare nello stesso tempo il grido dei bisognosi e quello del creato. Da questo ascolto attento e costante può nascere un’efficace cura della terra, nostra casa comune, e dei poveri.>>. Preghiamo: <<Santo Spirito, suscita profeti e testimoni della cultura della cura soprattutto con un forte e diffuso protagonismo delle donne, nella famiglia e in ogni ambito sociale, politico e istituzionale.>>. Serena giornata, salendo la scala della carità!
P. Antonio Santoro omi