Frammenti di luce

Frammenti di Luce. 9 Marzo 2022.

<< Crea in me, o Dio, un cuore puro, rinnova in me uno spirito saldo. Non scacciarmi dalla tua presenza e non privarmi del tuo santo spirito. Tu non gradisci il sacrificio; se offro olocàusti, tu non li accetti. Uno spirito contrito è sacrificio a Dio; un cuore contrito e affranto tu, o Dio, non disprezzi >> (cfr Salmo 50/51). Introduzione alla “Salvifici Doloris” (SD), Lettera apostolica di S. Giovanni Paolo II sul senso cristiano della sofferenza umana. * L’oggetto specifico della SD è “il senso cristiano della sofferenza”, cioè “il suo valore salvifico”. * La sofferenza nella SD è considerata secondo due linee fondamentali di riflessione: “la linea dell’uomo storico” (costituisce la comprensione antropologica della sofferenza); e “la linea della storia di Gesù Cristo, l’Uomo dei dolori”  (costituisce la visione teologica dell’uomo che soffre). * La ragione fondamentale e il punto di arrivo di tutto il documento pontificio possono essere chiaramente individuati già nel primo numero: <<1. «Completo nella mia carne – dice l’apostolo Paolo spiegando il valore salvifico della sofferenza – quello che manca ai patimenti di Cristo, in favore del suo corpo che è la Chiesa» (Col 1,24).>>. <<Queste parole – afferma S. Giovanni Paolo II – sembrano trovarsi al termine del lungo cammino che si snoda attraverso la sofferenza inserita nella storia dell’uomo ed illuminata dalla Parola di Dio. Esse hanno quasi il valore di una definitiva scoperta, che viene accompagnata dalla gioia; per questo l’Apostolo scrive: «Perciò sono lieto delle sofferenze che sopporto per voi» (Col 1,24). La gioia proviene dalla scoperta del senso della sofferenza, ed una tale scoperta, anche se vi partecipa in modo personalissimo Paolo di Tarso che scrive queste parole, è al tempo stesso valida per gli altri. L’Apostolo comunica la propria scoperta e ne gioisce a motivo di tutti coloro che essa può aiutare – così come aiutò lui – a penetrare il senso salvifico della sofferenza.>>. Con mente e cuore aperti, accogliamo la testimonianza di S. Paolo e di S. Giovanni Paolo II perché, tramite loro, lo Spirito ha qualcosa da dire anche a noi sul senso della sofferenza, anche della nostra… Con la liturgia di oggi, preghiamo: << Proteggi, o Signore, il tuo popolo e nella tua clemenza purificalo da ogni peccato, poiché nulla potrà nuocergli se sarà libero dal dominio del male.>>. Buon cammino di Quaresima!

P. Antonio Santoro omi

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