Frammenti di Luce.
<< In quel tempo, Giovanni, vedendo Gesù venire verso di lui, disse: «Ecco l’agnello di Dio, colui che toglie il peccato del mondo! Egli è colui del quale ho detto: Dopo di me viene un uomo che è avanti a me, perché era prima di me. Io non lo conoscevo, ma sono venuto a battezzare nell’acqua, perché egli fosse manifestato a Israele». Giovanni testimoniò dicendo: «Ho contemplato lo Spirito discendere come una colomba dal cielo e rimanere su di lui. Io non lo conoscevo, ma proprio colui che mi ha inviato a battezzare nell’acqua mi disse: Colui sul quale vedrai discendere e rimanere lo Spirito, è lui che battezza nello Spirito Santo. E io ho visto e ho testimoniato che questi è il Figlio di Dio».>> (Gv 1,29-34). “Ecco l’agnello di Dio, colui che toglie il peccato del mondo!”. *Ricordiamoci che questa espressione risuona per due volte in ogni celebrazione eucaristica. *La figura dell’<<agnello>> evoca <<salvezza>>: liberazione del popolo dalla schiavitù d’Egitto. “Agnello di Dio” è un titolo messianico di cui parla il profeta Isaia nei canti del “Servo sofferente”. Si tratta del Messia disarmato e mite che come agnello condotto al macello (Is 53,7), si carica delle nostre sofferenze (Is 53,4) addossandosi le nostre iniquità (Is 53,11), ha spogliato se stesso fino alla morte (Is 53,12). <<Egli – afferma l’apostolo Pietro – portò i nostri peccati nel suo corpo sul legno della croce, perché, non vivendo più per il peccato, vivessimo per la giustizia; dalle sue piaghe siete stati guariti.>> (1Pt 2, 24-25a). *Il Vangelo di oggi ci parla della manifestazione di Gesù in continuità con l’Epifania e il Battesimo del Signore. Ma l’evangelista Giovanni non ci narra di quegli eventi. Egli ci offre invece la testimonianza di Giovanni Battista, di ciò che egli ha visto e ha sentito nell’evento del Battesimo di Gesù sulle rive del fiume Giordano. *Accogliamo con fede la preziosa testimonianza di Giovanni che orienta lo sguardo del cuore sul nostro Dio misericordioso che non ci chiede di sacrificarci ma si sacrifica nella persona del Figlio per salvarci. *Con questa consapevolezza mettiamoci dinanzi ad una immagine di Gesù Crocifisso e lasciamoci risuonare dentro, con grato stupore: <<“Ecco l’agnello di Dio, colui che toglie il peccato del mondo!”. Tu sei il Figlio di Dio, agnello immolato per me e per ogni altra creatura>>. Se non avremo fretta di distogliere lo sguardo da Lui, ne gusteremo la presenza imparando da Lui anche la mitezza… Serena Domenica!
P. Antonio Santoro omi